Programmatore web: le diverse carriere possibili

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Non tutti i programmatori sono uguali. La carriera del web developer, infatti, può prendere diverse vie in base alle competenze che si sviluppano. Esistono i programmatori frontend, quelli specializzati nel back-end, i full-stack developer, gli sviluppatori di videogiochi, di app mobile… Ma non solo! Se hai intenzione di cimentarti in questo lavoro, quindi, può essere utile capire quale ambito può essere il migliore per te. E oggi noi ti aiuteremo a farlo.

Web developer: le diverse carriere

Partiamo dal programmatore front-end: si occupa principalmente dell’interfaccia dei siti e delle applicazioni, creando la parte visibile agli utenti. I front-end developer collaborano con i web designer per quanto riguarda tutti gli aspetti estetici e, contemporaneamente, si assicurano che gli elementi interattivi della pagina funzionino. Il principale obiettivo del loro lavoro è permettere che il sito o l’applicazione progettata garantiscano un’esperienza positiva al visitatore, e che non ci siano errori. Tra le competenze principali ci sono i linguaggi HTML, CSS e Javascript, framework e automazione.

Il back-end developer, invece, ha il compito di garantire che il server e il database funzionino correttamente e si integrino con l’interfaccia utente, ovvero con la parte con cui interagisce il visitatore del sito. Sostanzialmente, si occupano di tutto quello che c’è “dietro” alla pagina. Oltre ai linguaggi come Java e PHP, i programmatori back-end solitamente utilizzano framework come Laravel o Ruby on Rails, oltre a sistemi di gestione dei database come MySQL o Oracle.

Mettendo insieme il programmatore front-end e quello back-end si crea il full-stack developer. Le sue mansioni, infatti, includono sia il front-end che il back-end. Questa figura è forse tra le più ricercate, perché in grado di occuparsi di entrambi gli aspetti. Deve riuscire, quindi, a spaziare dal design del sito alla creazione del server o alla gestione del database.

Programmatore di videogiochi, di app mobile e di software

Entrando ancora più nello specifico troviamo i programmatori di videogiochi, ovvero coloro che lavorano all’ideazione e allo sviluppo di videogame. Traducono le idee del game designer e le immagini del graphic designer in un gioco interattivo e funzionante grazie ai codici di programmazione. In questo caso è fondamentale conoscere Java, C++ e C#, framework OpenGL, Unity 3D, DirectX, ma anche possedere competenze avanzate in matematica e fisica.

Gli app developer, invece, come si può dedurre dal nome, creano app per dispositivi mobile e per questo è importante che conoscano bene i sistemi iOs e Android. Ovviamente, considerando lo sviluppo e la diffusione di smartphone e tablet, si tratta di un lavoro in crescita. Tra le conoscenze che si utilizzano in questo mestiere possiamo citare Swift, Objective-C, Java, oltre a strumenti di sviluppo multipiattaforma.

I programmatori software, poi, hanno il compito di installare i software, eseguire i test per assicurarsi che tutto funzioni nel modo giusto e che non ci siano errori all’interno della programmazione. Si possono definire, insomma, la base. Un buon programmatore software deve essere in grado di lavorare con diversi linguaggi come Ruby, C++, C# e Javascript, oltre a diversi tipi di framework.

Le carriere del programmatore: esperto in cyber security, data scientist e programmatore DevOps

Un programmatore esperto in cyber security deve creare programmi e strategie che verifichino la sicurezza di software e sistemi informatici aziendali, prevenendo eventuali minacce. Il suo scopo è quello di individuare le vulnerabilità dei sistemi di sicurezza, prima che possano scoprirli gli hacker. Evita, quindi, possibili incidenti. Tra le competenze che deve avere questo professionista ci sono linguaggi come C e C++, Ruby e Python.

I data scientist, invece, utilizzano diversi strumenti per ottenere informazioni utili grazie all’analisi dei dati dai quali riescono a creare strategie aziendali. Devono conoscere i linguaggi di programmazione come R e Python, ma anche avere competenze di statistica, machine learning, marketing, economia, così da capire meglio in che modo creare modelli predittivi utili all’azienda. Quella del data scientist è una figura importante e strategica, che le imprese cercano sempre di più per via delle tecnologie che consentono di raccogliere grandi quantità di dati su utenti e potenziali clienti.

Infine ci sono i programmatori DevOps. Si tratta di professionisti che combinano la programmazione con la gestione di sistemi, integrando i diversi aspetti della creazione del software per un processo agile e veloce. Il suo lavoro, però, non si limita allo sviluppo: deve infatti anche seguire le diverse fasi di rilascio dei software. Tra le competenze tecniche che proprio non può non avere ci sono l’utilizzo di Docker, Kubernetes, Jenkins, insieme a soft skill come l’abilità di comunicazione.

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Saveria

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