Informatica e donne: otto scienziate che hanno fatto la storia

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Per quanto il mondo dell’informatica sia ancora oggi riconosciuto come un spazio quasi esclusivamente maschile, sono tante le donne che, nel tempo, sono state in grado di fare la differenza e segnarne la storia. In questo articolo, quindi, vi presenteremo otto pioniere dell’informatica, donne che nella loro vita sono state innovative, lungimiranti, ma soprattutto hanno saputo superare le difficoltà culturali del loro tempo.

Otto donne che hanno fatto la differenza nella storia dell’informatica

Partiamo dall’’800 e da Ada Lovelace Byron: nata nel 1815, fin da bambina ha dimostrato una forte predisposizione verso le materie scientifiche. A 17 anni, durante un ricevimento, conobbe il matematico Charles Babbage, inventore che influenzò molto i suoi studi futuri. In particolare, le parlò della Macchina analitica, un tassello fondamentale della storia dell’informatica. Si trattava, infatti, sostanzialmente del primo prototipo di computer meccanico che, però, non venne mai completato. Questo perché Babbage stava studiando per creare un semplice calcolatore. Fu infatti la mente innovativa di Lovelace Byron a riconoscere le potenzialità del progetto, le applicazioni più complesse della macchina, quella che oggi noi chiamiamo intelligenza artificiale. Dalla collaborazione dei due, insieme all’aiuto dell’ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea, Lovelace Byron elaborò un algoritmo per la Macchina analitica, in grado di calcolare i numeri di Bernoulli. Oggi il suo lavoro viene riconosciuto come primo vero e proprio programma mai scritto per un compiere. Per questo si può dire che Ada Lovelace Byron sia stata la prima programmatrice della storia dei computer.

Un’altra donna che è riuscita a fare la differenza nella storia dell’informatica è senza ombra di dubbio Suor Mary Kenneth Keller. Nata nel 1913, dopo aver preso i voti e due lauree in matematica e fisica, fu la prima donna negli Stati Uniti a ottenere un PhD in informatica. La sua tesi trattava degli algoritmi necessari alla soluzione analitica di equazioni differenziali. Nel 1958 partecipò allo sviluppo del BASIC, un linguaggio di programmazione ad alto livello. Nel 1965, poi, si lanciò nell’insegnamento al Clarke College di Dubuque, nell’Iowa. Proprio lì fondò il Dipartimento di Informatica del College, e lo gestì per 20 anni. Fin da subito il suo scopo fu quello di dare la giusta importanza al processare e rendere fruibile la mole di informazioni disponibili, così da facilitare l’apprendimento.

Hedy Lamarr, Karen Sparck Jones e Grace Murray Hopper

Per i più Hedy Lamarr è conosciuta come una diva del cinema del ‘900. In realtà l’attrice fu anche una grande inventrice. Ex studentessa di ingegneria a Vienna, sviluppò insieme al compositore George Antheil un sistema di guida a distanza per siluri. Il brevetto consisteva in un sistema di modulazione per la codifica di informazioni da trasmettere su frequenze radio, verso un’entità che li riceverà nello stesso ordine con il quale sono state trasmesse. La sua invenzione contribuì alla sconfitta dei nazisti, e si può dire che oggi sia la base di tutte le comunicazioni senza fili come il wi-fi e il Gps.

Karen Sparck Jones, invece, nacque nel 1935 e morì nel 2007. Laureata in filosofia, dopo una breve carriera da insegnante si dedicò in toto al mondo dei computer. Presto divenne docente di informatica alla Cambridge, e fu l’ideatrice del sistema alla base dei moderni motori di ricerca, con la creazione della cosiddetta funzione di peso td-idf. Si trattava di una funzione in grado di misurare la rilevanza e l’importanza di uno specifico termine in relazione a uno o più documenti. Il suo lavoro venne poi concretizzato da Mike Burrows nel 1994 con la creazione del motore di ricerca Alta Vista.

Nata nel 1906, Grace Murray Hopper fu una brillante matematica, informatica e militare statunitense. Dopo aver ottenuto un dottorato in matematica a Yale nel 1934, per due anni si dedicò all’insegnamento al Vassar College e in seguito si arruolò nella Riserva della Marina. Il punto di svolta nella sua carriera arrivò quando riuscì a programmare il COBOL, il linguaggio adoperato ancora oggi in software commerciali di tipo bancario. Inoltre, alla Murray Hopper si deve anche l’utilizzo del termine bug per definire un malfunzionamento di un computer, e le relative operazioni di debugging.

Radia Perlman, Adele Goldberg e Anita Brog

Radia Perlman, invece, nacque nel 1951 e ancora oggi è soprannominata “la madre degli switch”. Dopo una laurea in informatica e un dottorato al Massachussets Institute of Technology, Perlman ideò l’algoritmo alla base del protocollo spanning tree, essenziale nel network. Senza di lei, quindi, oggi non avremmo internet così come lo conosciamo.

Adele Goldberg, invece, anno 1945, dopo la laurea in matematica e il master in informatica, ottenne un dottorato in Scienze dell’informazione. Per diversi anni lavorò al PARC, il Centro di ricerca Xerox a Palo Alto e è stata la co-fondatrice della ParcPlace-Digitalk. Ancora oggi è nota per il lavoro di sviluppo del linguaggio di programmazione Smalltalk, in collaborazione con Alan Kay.

Chiudiamo la nostra carrellata di donne che hanno fatto la differenza nel mono dell’informatica con Anita Borg. Nata nel 1949, fu colei che forse ha dato l’impulso maggiore a beneficio delle donne in campo informatico e tecnologico. Borg. Infatti, riuscì a incoraggiare la presenza femminile in un mondo tutto al maschile. Celebre per i suoi lavori come ricercatrice e programmatrice, la Borg fondò nel 1987 Systers, una rete di email per donne che lavoravano e studiavano nell’ambito della tecnologia con un’alta formazione a livello tecnico. Questa rete consentiva uno scambio di consigli ed esperienze nel campo, e costituì il terreno fertile per le lotte sociali. Inoltre, creò la Grace Hopper Celebration of Women in Computing nel 1994 e fondò l’Institute for Women and Technology nel 1997.

Queste sono solo alcune delle donne che hanno saputo dimostrare che il mondo dell’informatica non è uno spazio dedicato esclusivamente agli uomini, anzi! Oggi il mercato del lavoro è sempre di più alla ricerca di figure femminili da inserire in questo settore, anche grazie alle soft skills caratteristiche delle donne. Se sei un’appassionata di tecnologia e informatica, quindi, non tirarti indietro! Questo è il momento giusto per provarci, e Develhope offre una serie di borse di studio dedicate proprio alla studentesse!

Saveria Spezzano

Saveria Spezzano

Product Marketing Manager @Develhope