Develhope: una voce per le Categorie Protette
In Italia non si parla mai abbastanza di quelle che da pochissimo sono definite come “Categorie Protette” - persone con diversi tipi di disabilità previste dalla legge 68/99 che ha introdotto misure di sostegno e di integrazione sociale per le persone con disabilità.
Prima dell’entrata in vigore di tale legge, le persone con disabilità che avevano diritto a condizioni lavorative agevolate, e a una serie di tutele, erano conosciute con il termine "lavoratori svantaggiati". La legge 68/89, con la sua introduzione nel 1999, ha rappresentato quindi un importante passo avanti per l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, garantendo loro pari opportunità e promuovendo l’integrazione sociale.
Tuttavia, la reale situazione lavorativa delle categorie protette in Italia è complessa e dipende inoltre da diversi fattori tra cui: il tipo di disabilità, la regione di residenza, il settore lavorativo e il tipo di contratto. Possiamo dunque affermare con certezza che le persone con disabilità hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego rispetto ai lavoratori senza disabilità e, quando riescono a trovarlo, molto spesso percepiscono delle retribuzioni inferiori.
Secondo i dati pubblicati dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) nel 2020, il tasso di occupazione delle persone con disabilità in Italia era del 37,7% contro il 71,4% dei lavoratori senza disabilità. Il tasso di occupazione delle categorie protette varia significamente anche in base alla regione di residenza: ad esempio, in Lombardia era del 44,9% mentre in Calabria del 27,1%.
Sebbene questo scenario non sia idilliaco, ci sono molte aziende che hanno adottato delle politiche di inclusione e hanno aperto le porte alle categorie protette, offrendo loro opportunità di lavoro e formazione. Tra queste c’è anche Develhope, startup siciliana nata nel 2019 per combattere la disoccupazione giovanile in Italia e nel mondo, insegnando una delle skill più richieste dal mercato del lavoro: la programmazione.
“Ho avuto tante difficoltà con la ricerca del lavoro. Il mio focus sugli studi è stato completamente distrutto quando, a soli 22 anni, una diagnosi mi ha portata a subire numerose operazioni. Sono riuscita a laurearmi a 33 anni e poco prima della pandemia. La combinazione donna, 33 anni, con invalidità e 3 malattie, durante la pandemia è stata fatale, ed ero sempre a casa”.
Queste sono le parole di Marianna Coppola, product manager in Develhope, appartenente alle categorie protette che ogni giorno in azienda, ci mostra la sua grandissima forza e professionalità. Il percorso di Marianna è stato tutt'altro che semplice ma questo articolo vuole avere il solo scopo di far capire che anche tra le più complesse difficoltà, ci si può rialzare e soprattutto, che tutti hanno il diritto ad un lavoro e una vita dignitosa.
Insieme a Fondazione CDP, Develhope ha inoltre messo a disposizione delle borse di studio destinate anche alle Categorie Protette - con il fine di trasformare le digital skills in un motore di inclusione per le categorie più fragili e in difficoltà. Ogni borsa di studio garantirà l’accesso a un percorso di formazione della durata di sei mesi, con corsi interamente fruibili da remoto. Il programma di studi permetterà agli studenti interessati di sviluppare competenze utili alla progettazione di siti web, videogiochi e applicazioni per sistemi Android e iOS prevedendo anche, a fine percorso, attività mirate all’inserimento nel mondo del lavoro.
Marianna è un esempio di tenacia per tutti noi e una lavoratrice da cui prendere esempio: disponibile, brillante e capace. Develhope senza di lei non sarebbe la stessa, eppure, è stato un incontro del tutto casuale:
“ Mio fratello” - continua Marianna - “ Ha conosciuto Max su LinkedIn e mi ha detto di dare uno sguardo al corso di Develhope. Mi sono subito interessata, essendo un pò nerd da sempre. Portarlo a termine non è stato semplice, un po' per la sua complessità ma anche e soprattutto perchè perdevo giorni interi di studio a causa delle visite mediche. Il mio obiettivo però era lavorare, e l’ho raggiunto, lavorando con Develhope. Non potevo sperare di meglio”.
In Italia, mancano decine di migliaia di sviluppatori e questa dunque potrebbe essere una grande opportunità di integrazione per quelle categorie che purtroppo fanno fatica ad integrarsi in un contesto lavorativo. Dobbiamo essere disposti a lavorare insieme per costruire una società in cui tutti possano avere le stesse opportunità di successo e di benessere e come ci insegna Marianna, non è mai troppo tardi per costruirsi un futuro più luminoso anche dopo delle grandi battaglie.
Conosci qualcuno o fai parte anche tu delle categorie protette? Candidati ora e non lasciare che nulla ti fermi! Ti aspettiamo.