Come diventare un programmatore di videogiochi
E se ti dicessimo che tutte quelle ore passate di fronte ai videogiochi e alla Playstation potrebbero non essere state tempo perso? Proprio così: se hai la passione per il gaming, sappi che potresti fare del tuo divertimento un vero e proprio lavoro. E qui ti spiegheremo come.
Videogiochi: come trasformare una passione in lavoro
Come ben sai non è facile diventare dei professionisti degli e-sport, infatti, è complicato, ma non impossibile. Il mondo dei videogiochi, tuttavia, è composto da molteplici figure, tutte allo stesso modo importanti. Un esempio è quella del programmatore di videogame, ovvero colui che scrive il codice e trasforma le idee del game designer in realtà. Oppure c’è il level designer, che ha il ruolo di trasformare le grafiche in un mondo con cui il giocatore può interagire.
Oggi, però, ci concentreremo sul programmatore di videogame. Sebbene in Italia ancora non esista un’università che ti possa far specializzare in questo settore, molti enti e istituzioni propongono dei percorsi formativi validi. Chiaramente, se si vuole a tutti costi ottenere una laurea la scelta migliore può essere quella di iscriversi a un corso triennale di informatica. Dopodiché, il passo successivo potrebbe essere quello di specializzarsi tramite un Master biennale in videogiochi. C’è però anche un’alternativa: scegliere un buon corso online in grado di fornirti tutte le competenze di base per approcciarti a questo mondo.
Come diventare un programmatore di videogiochi
Il punto di partenza per diventare un programmatore di videogiochi è sicuramente quello di conoscere la fisica e la matematica, avere competenze nella programmazione (sopratutto con C++ e C#) e conoscenze in engine di sviluppo come Unity e Unreal. Anche essere preparati rispetto all’utilizzo della lingua inglese non deve essere sottovalutato: da un lato, infatti, può aprire maggiori porte per stage formativi, dall’altra permetterà anche di partecipare a eventi internazionali.
Probabilmente non è necessario sottolineare che quella del programmatore di videogiochi è una professione strettamente pratica. Prima di presentarsi a qualsiasi colloquio o tirocinio, infatti, sarebbe meglio essere in grado di dimostrare di saper costruire un gioco da zero, funzionante.
Quanto guadagna e che cosa fa un programmatore di videogiochi?
In linea di massima, in Italia un programmatore di videogiochi guadagna intorno ai 30mila euro annui, partendo da uno stipendio di 20mila euro per i profili junior. Con il crescere dell’esperienza e delle competenze, poi, ovviamente aumenta anche la paga.
Il suo lavoro, comunque, non si limita semplicemente alla scrittura del codice. A lui, infatti, toccano tutte le fasi del progetto, quindi dal concept iniziale fino alla pubblicazione del progetto. E questo implica che si debba, quasi sempre, lavorare in team. Analizzando passo dopo passo, infatti, per prima cosa si discute l’idea di partenza insieme al game designer, così da decidere come procedere. Dopodiché si passa alla traduzione del progetto in codice, trasformando gli elementi visivi creati dal graphic designer e gli ambienti realizzati dal level designer. Alla fine, poi, si controlla che il codice funzioni nel modo giusto, e si correggono i possibili bug evidenziati tramite i game tester.
Per svolgere tutte queste attività sono necessarie anche delle soft skills oltre alle competenze tecniche. E’ importante, infatti, avere creatività, una certa attenzione per i dettagli, abilità a risolvere i problemi e, soprattutto, essere in grado di lavorare in team. Non possono mancare, infine, un’ampia conoscenza e una forte passione nei confronti dei videogiochi. Se pensi di essere la persona giusta per questo lavoro, e vuoi fare della tua passione un vero e proprio lavoro non ci resta che dirti: rimboccati le maniche, è il momento giusto per iniziare!
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